L’incontro con la ricerca e le opere di questi artisti (di cui Strazza e Murasecchi viventi), hanno sostenuto e tuttora arricchiscono il mio lavoro, soprattutto nell’ambito della grafica e dei profondi significati del ” Segnare”…
Stamperia Fratelli Manfredi
Nell’ottobre del 2015 incontrai Nicola Manfredi e la sorella Caterina, figli di Alberto Manfredi, noto artista reggiano, anime di una stamperia d’arte nella mia città. Con Nicola iniziai un percorso di apprendimento e sperimentazione più approfondita delle tecniche incisorie: xilografia, linoleografia, acquatinta, acquaforte, litografia su pietra. Questa collaborazione continua tuttora.
Fabio Iemmi
Nel giugno del 2014 Miriam, bronzo patinato del 2009, era stato selezionato ed era presente nel catalogo della ESPOSIZIONE TRIENNALE DI ARTI VISIVE a Roma. In quell’estate,in un negozio di articoli per l’arte della città’ incontravoFabio Iemmi, restauratore e artista di cui avevo visto e molto apprezzato una personale nel 2012. Ho avuto la possibilità’ nel periodo successivo a quell’incontro, di potermi confrontare con lui e le sue opere : certamente l’incontro con la travolgente vitalità artistica di Iemmi e la sua ricerca materica mi hanno riportato in uno spazio, mio, che avevo abbandonato e nel 2015 riprendevo a dipingere .
Mario Pavesi
Mentre lavoravo ascoltai in una trasmissione radiofonica una intervista a Tito Amodei, scultore e Passionista,rimasi colpita dalle risposte date durante la trasmissione e così decisi di recarmi a Roma dove tuttora Padre Tito vive ormai novantaquattrenne. Mi recai a salutarlo altre volte: mi mi consiglio’ di frequentare l’atelier di uno scultore della mia zona per approfondire il modellato con la creta. La vita non tardò a rispondere a questo suo suggerimento e verso la fine del 2006 conobbi Mario Pavesi, scultore di Novellara.
Nel gennaio 2007 iniziai a frequentare “la stanza di Afrodite” a s.Bernardino di Novellara atelier di pittura e scultura,tuttora tenuto dal maestro. Da Pavesi imparai che è fondamentale credere nella propria ricerca artistica sempre,anche e soprattutto quando la vita sembra smentirne le fatiche,il lavoro svolto ha un valore per se stesso indipendentemente dai riconoscimenti. Nel settembre 2007 a Bagnolo una personale di pittura e scultura, “LE LACRIME DEL MALE” la cui presentazione fu scritta dallo stesso maestro.
Per motivi di salute nel 2010 dovetti abbandonare la scultura…
Nella notte un giglio nel campo
Nel 2006 una personale importante ” PETRA,ANATOMIE DI UN SILENZIO” a Piacenza nella galleria Studio C di Luciano Carini con il quale collaborai per alcune altre esposizioni collettive. “All’inizio del 2009 la compagnia teatrale amatoriale Macedonia Clown di Paolo Garimberti, Federica Reverberi e Stefano Tincani mi chiese di realizzare un’opera scenografica insieme ai costumi per lo spettacolo teatrale “Nella notte ungiglio nel campo” tratto dai Diari e Lettere di Etty Hillesum ed ispirato a un testo di Vittorio Chiari, sacerdote salesiano, autore di testi teatrali. Lo spettacolo partecipo’ al Bando “I Teatri del Sacro” vincendone la prima edizione. Fu una collaborazione molto ricca di umanita’ e di fervente ricerca per conferire a tutta la rappresentazione quel respiro di soavita’ che Etty, giovane ebrea uccisa ad Auschwitz, seppe custodire dentro al cuore pur vivendo la follia dell’olocausto insieme al suo popolo.
Lucia Tassi e Anna Ferrarini
A Carpi ,nel 2007,appresi da Lucia Tassi l’utilizzo della puntasecca su zinco e rame; questa tecnica di calcografia, vibrante, ferente, quasi violenta, divenne per me ,in quel periodo, un mezzo espressivo molto importante. Con Lucia, nel laboratorio del comune di Cavezzo, realizzai tra il 2009 e il 2011 alcune incisioni a puntasecca, tra cui Sabras ( quattro soggetti ) che diventeranno nel 2011 le bomboniere del matrimonio di Elisa e Francesco, nipoti….poi ” Miriam e lo Sposo, il Figlio Unico” natività in cinque immagini presentata, insieme ai bozzetti preparatori ( tecniche miste su carta ) alla Seconda rassegna di arte Contemporanea a Ca’ de Carraresi a Treviso (cat. mostra pag 53 ) e pubblicate nel 2015 sul catalogo di grafica d’arte ” Le Muse ” di E. Lusardi, R.E. Nel terremoto del 2012 il torchio del comune di Cavezzo rimase prigioniero per alcuni anni sotto le macerie: iniziai così a frequentare a Carpi il laboratorio “Imprimendo” di Anna Ferrarini. Qui la stampa del libro d’artista ” Noi con Voi” , in copia unica, dedicato a tutte le persone che, dopo aver subito violenza fisica o psicologica, iniziano un percorso di recupero della dignità e libertà. Scoprii la “viscosità” del colore e il suo utilizzo nella tecnica di stampa secondo Hayter, e realizzai varie opere da me incise e stampate.
Davide Benati
Nel 1998 feci la conoscenza di Davide Benati, allora docente di Pittura all’Accademia di Bologna. Ebbi alcuni incontri con lui, vide alcuni lavori ,i miei ” disegni” e mi invitò a proseguire una ricerca sul Segno. Questo suo consiglio si è rivelato importante ancora oggi nel mio cammino artistico.
Alberto Burri
Libertà raggiunta
In quell’inverno visitai ai chiostri di S.Domenico a RE una esposizione di Burri e nel catalogo trovai uno scritto dell’artista che da quel momento divenne per me vita: “…la pittura per me è unalibertà raggiunta, costantemente consolidata, difesa con prudenza così da trarne la forza per dipingere di più “. Continuavo ad esporre e a lavorare, nel 2005 ritornai a vivere nella città natale.
Prime esposizioni
Per mantenermi facevo lavori umili,poi studiavo, leggevo, sperimentavo, creavo…..frequentai per alcuni mesi un corso serale di scultura al liceo artistico di Grosseto: Beatrice Sgherri la incontrai li’, era docente di discipline plastiche, attenta,positiva, propositiva….
Mi accompagnò nelle prime opere in gesso che realizzai ….ispirandomi a Giacometti,poi leprime esposizionialla Primavera Maremmana a Grosseto, Capalbio poi a Immagina 2002 alle fiere di Reggio Emilia, la mia città.
L’informale di Fautrier, Dubuffet, Burri mi aveva trascinata nell’immediatezza del gesto e mi esprimevo su tavole di legno con cere a olio e chine.
Lasciai la figura umana nelle opere plastiche realizzate con rete metallica (2003) per dedicarmi nelle opere di pittura alla espressività informale; la tempera all’uovo su carta sostituì le tavole di legno, cere e chine. I pigmenti per la tempera all’uovo che avevo trovato a Firenze mi innamoravano : era una festa entrare in quella mesticheria/negozio per l’arte.
Corpo nudo
Ilcorpo nudo, che per anni avevo toccato e continuavo a toccare come terapista, per un po’ di tempo fu il soggetto compositivo che accompagnò la ricerca dell’essenzialità’ del segno: frequentai al circolo degli artisti un corso di nudo il cui docente era Emilio Contini, dell’Accademia di Bologna(1996) Alcuni anni dopo una malattia mi fornì occhiali diversi per vedere e rivedere le scelte esistenziali: nel 2000 partii per la Maremma dove rimasi per cinque anni, i più intensi e decisivi per la mia vita.
Rina Ferri
Mi recai la mattina presto daRina Ferri: le presentai una cartella di bozzetti a matita e carboncino che avevo fatto negli ultimi mesi (1995). In silenzio li guardò, uno ad uno; poi mi fissò e mi chiese come stavo quando lavoravo. Le risposi “molto bene”.
Mi confermò che anche lei quando dipingeva viveva interiormente una grande gioia e una esclusività nell’abitare la propria area creativa che la appagava molto:”lì ci siamo solo io e il mio lavoro,in pienezza”. “Continua a lavorare-mi disse-questi segni meritano di essere sviluppati e non dimenticare che quanto vivi è per te un dono”. Uscii da quell’incontro stimolata a continuare a dedicare il tempo libero che avevo a questa mia grande passione,davo spazio a quella parte di me che gli eventi della vita,nell’adolescenza,avevano lasciato da parte.